Viale della Repubblica
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giovedì 23 febbraio 2012

Viabilità al Poggio


 CON LA “BRETELLA” SANT’ANGELO – CASTELNUOVO 
E IL FUTURO DI POGGIO A CAIANO
Abbiamo, volutamente, atteso che si placassero le polemiche, come al solito poco costruttive, circa la questione sollevata dal Partito Democratico di Poggio a Caiano in ordine all’impatto che la “bretella” S. Angelo - Castelnuovo avrà sull’assetto del traffico a Poggio a Caiano.
Intendiamo, infatti, offrire una nostra analisi dettagliata ed un contributo ad un dibattito serio, non riducibile ai consueti e noiosi “botta e risposta” sui giornali, che verte su un tema che incide pesantemente sul futuro del nostro Comune.
Il problema della viabilità è stato al centro della politica poggese per due decenni almeno. All’indomani delle elezioni del 1993, allorchè la Giunta Cambi ripristinò il doppio senso di marcia sulla “statale” sorse un comitato che, per lungo tempo, osteggiò questa decisione. Con la giunta Gelli, dopo che i dati sull’inquinamento atmosferico erano divenuti in effetti molto preoccupanti, fu varato l’assetto viario che, con qualche modifica, resiste ancora oggi. Nel frattempo altri Comitati sorsero e le questioni sull’inquinamento da traffico veicolare di Poggio a Caiano giunsero, per merito dell’allora Cdu, partito del quale l’UDC poggese è emanazione diretta, fino al Ministero, al Parlamento, all’Anas.
I consiglieri di “Progetto per Poggio” e il Cdu lottarono a lungo per ottenere la chiusura del tratto poggese della SR 66 ai mezzi pesanti, ricevendo dalla sinistra, che anche allora amministrava il Comune, un secco rifiuto. Infatti, il Sindaco Gelli riteneva la soluzione impercorribile sia dal punto di vista legale (anche se, su questo aspetto, proprio il Cdu produsse numerose sentenze che riconoscevano la facoltà del Sindaco di limitare il traffico anche su strade non di competenza comunale) sia, maggiormente, dal punto di vista di opportunità politica, dato che la cosa avrebbe avuto impatti sui comuni limitrofi.
Prendiamo, dunque, atto che il PD ha abbandonato, speriamo definitivamente, l’antica posizione che considerava qualsiasi intervento limitativo sulla SR 66 come un vero e proprio tabù. Meglio tardi che mai.
Segnaliamo, ora, gli aspetti problematici che il nostro partito, l’UDC, rileva come importanti per l’azione amministrativa sul traffico a Poggio.
1)      Noi non siamo stati mai tra quelli che pensano che la “bretella” possa risolvere il congestionamento del nodo di Poggio. Anche associata all’ormai operativo collegamento della tangenziale Sud alla SR 66 a Bocca di Stella, la “bretella” lascia intatto il flusso “Firenze – Pistoia”. Quindi, occorrerà, prima di prendere qualsiasi iniziativa, porre in essere uno studio, come già si fece in passato, che possa stabilire se il traffico a Poggio vari o meno con la “bretella”, così come di dovranno valutare le variazioni, auspicabilmente in diminuzione, degli agenti inquinanti in atmosfera. Noi ci auguriamo di sbagliare e che la “bretella” sia davvero la panacea di tutti i mali.


2)      Gli interventi da fare potrebbero essere due: l’interdizione al traffico pesante, essendovi comunque un “anello” viario alternativo che realizza di fatto una circonvallazione del paese, più la pedonalizzazione più o meno estesa dell’area del “centro commerciale naturale”. Ora, però, tutto questo sarà attuabile solo se si riscontrerà una reale e consistente diminuzione di traffico e di inquinamento, correndosi, altrimenti, il rischio di penalizzare in maniera troppo gravosa altre zone del paese e in una certa misura, anche le attività commerciali del territorio.


3)      La pedonalizzazione del centro, di cui da tempo si parla, necessita di due precondizioni: la prima è la creazione di strutture a supporto, parcheggi in primis, la seconda è totalmente politica, ovvero l’irrevocabile impegno per rendere Poggio definitivamente e realmente una località a vocazione turistica.


4)      Se davvero crediamo che Poggio, con la Villa e con i suoi personaggi illustri, abbia tutte le caratteristiche, anche per posizione geografica ed ambientale, per uno sfruttamento vero delle sue potenzialità turistiche, se crediamo questo la politica deve sciogliere nodi e assumere iniziative coraggiose ed onerose.


5)      Se Poggio vuol essere località turistica, e godere del relativo ritorno economico, deve comportarsi come tale. Quindi non può esistere deserto d’Agosto, quando le comitive escono dalla Villa e non trovano un bar aperto se non nei circoli ricreativi. A tal scopo potrebbero contribuire le liberalizzazioni che il Governo Centrale intende approntare, fenomeno del quale va ancora considerato il reale impatto. Va valutato inoltre se l’offerta ricettiva sia sufficiente, se non si debba trovare il modo di agevolare, per esempio, l’apertura di agriturismi. Si deve decidere cosa fare davvero delle Scuderie, valorizzando il molto che le varie amministrazioni hanno messo in cantiere.


6)      Bisogna sfruttare, analizzandole, le grandi opportunità che possono scaturire dal “Parco della Piana”. Bisogna capire se una località turistica considera ancora compatibile ed ineluttabile la presenza del “mostro” della stazione di trasformazione ex “Enel”,  ora Terna.


7)      E’ necessario trovare, con azione politica da esperire su larga scala da tutti i partiti e in tutte le sedi, il modo di sottrarre la Villa al degrado in cui versa.
In conclusione, se si vuol pedonalizzare il centro, da questa scelta si dipartono tante opzioni, che abbiamo elencato, per un’efficace politica di lungo periodo. Non si tratterebbe, dunque, di una decisione fine a se stessa e autoconclusiva. O, almeno, potrebbe anche esserlo ma sarebbe un peccato. Ci si prospetta l’occasione di ridisegnare il futuro del paese, di rimettere in circolo quella voglia di crescere che da troppo tempo è sopita e languente.
L’Udc si aspetta che a questa modesta analisi consegua, nella maggioranza, non la solita risposta di circostanza, magari polemica, ma attenzione e disponibilità al dialogo.
Crediamo che le scelte che si faranno dovranno essere oggetto di un ampio confronto tra le forze politiche, le categorie economiche, le associazioni, i cittadini.
Se l’Amministrazione avrà la volontà di condividere un progetto ambizioso, l’Udc, ma crediamo anche l’intera opposizione, non si tirerà indietro e sarà pronta a condividere responsabilità oltre ogni steccato.
In questo senso abbiamo ritenuto di offrire questo contributo a tutte le componenti della politica poggese.
Massimo Conti Coordinatore Udc Poggio a Caiano


Cristiano Maria Ciani Vicesegretario Provinciale Udc Prato

giovedì 16 febbraio 2012

Registro delle Associazioni sui Territori


Dalla Regione

Valorizzare le associazioni e le manifestazioni di rievocazione e ricostruzione storica che caratterizzano la nostra terra per dare riconoscimento a quelle centinaia di realtà che rappresentano il tessuto vivo del patrimonio toscano. Questo l’obiettivo della nuova legge regionale, approvata all’unanimità dall’aula nel recente Consiglio regionale.

La nuova normativa prevede l’istituzione di un apposito albo regionale delle associazioni attive sui territori e anche l’istituzione di un Comitato regionale per la valorizzazione delle associazioni iscritte.


LEGGE REGIONALE N. 5/2012

UDC: NO al piano interprovinciale dei rifiuti

In Provincia di Prato, l'UDC vota contro il piano interprovinciale dei rifiuti PERCHÉ il Piano non guarda al futuro. non si sgancia dalle vecchie logiche di smaltimento, senza aggiungere in modo concreto un sistema impiantistico che guardi al futuro ed al bene del milione e mezzo dei cittadini che vivono il territorio. Progetti ( protocollo energia e rifiuti) esistono ma sono limitati alla generalita' dei consumatori senza una progettualità riguardante il riciclo ecc.. per la filiera delle imprese. Sappiamo che le risorse verrano spese per l implementazione di impianti di incenerimento e per la realizzazioni di discariche, a danno di altre politiche che haime' diventano con quella contrastante. Il mio giudizio e' essenzialmente politico, di indirizzo e di scelta di politiche che oramai risultano obsolete. Qualcosa si fara', si arrangera', ma sara' persa un'altra occasione di ammodernamento del Paese e di lavoro, anche per la piccola e media impresa, coniugandole con le esigenze di tutela di salute. La discussione e' in parte sopita dall'allontanamento dell'inceneritore dal Calice, ma questa piccola vittoria territoriale non significa che la scelta interprovinciale sia giusta per le generazioni a venire. Francesco Querci Capogruppo udc

lunedì 13 febbraio 2012

Conti & Querci su via Carmignanese


Ci sono giunte segnalazioni su alcune problematiche relative a via Carmignanese, in merito a : 
  1. la segnaletica orizzontale, divenuta quasi invisibile, anche per quel che riguarda gli attraversamenti pedonali.   
  2. 2. le fossette laterali, a bordo strada che non vengono svuotate da tempo.
L'Amministrazio deve intervenire, anche di concerto con la Comune di Poggio a Caiano, per sistemare le problematiche inerenti a via Carmignanese che abbiamo qui sopra elencato.

Poggio a Caiano, in via Carmignanese pedoni a rischio di investimento. La denuncia dell’Udc








Continuano le segnalazioni da parte dei cittadini di Poggio a Caiano e dei fruitori della via Carmignanese che lamentano il pericolo della strada, difficilmente attraversabile dai pedoni a causa della segnaletica orizzontale e strisce pedonali invisibile. Lo denunciano il consigliere provinciale dell’Udc Francesco Querci e il consigliere comunale di Poggio a Caiano Massimo Conti. “A ciò si aggiunge – insistono i due – una precaria manutenzione delle fosse laterali, non svuotate da tempo. Per questo motivo, con un’interrogazione congiunta in Provincia e nel Comune di Poggio a Caiano, l’Udc chiede la messa in sicurezza della strada provinciale”.

Sopralluogo al Nuovo Ospedale di Prato della commissione Provinciale di Prato:
dati generali, foto e consegna lavori: entro il 2013 Prato dovrebbe avere il suo nuovo ospedale.
vai al LINK 

Nuovo Ospedale di Prato


lunedì 6 febbraio 2012

Convocato il Comitato Provinciale Prato

E' convocato per Lunedi 13 Febbraio il Comitato Provinciale UDC Prato presso la sede di Viale della Repubblica 161 alle oore 21,15. La situazione politica pratese con particolare attenzione alle vicende del Centro Naturale di Galceti, l'organizzazione interna e l'Area Metropolitana saranno trattate nel corso della serata.





venerdì 3 febbraio 2012

Passa ODG UDC in Consiglio su abolizione Province e autonomie locali (area metropolitana)

Ordine del giorno per il Consiglio del 31 Gennaio 2012 in merito al dibattito sull’abolizione delle Province e Riforma delle Autonomie Locali

presentato dal GRUPO UDC e approvato dal Consiglio Provinciale


premessa
In Italia è in corso un acceso dibattito circa il ruolo dell’ente intermedio della Provincia.
Recenti provvedimenti governativi, in un’ottica di risparmio della spesa pubblica e di razionalizzazione del sistema delle autonomie locali, hanno previsto norme che impattano direttamente sulla sopravvivenza dell’ente provinciale, lasciando però irrisolti alcuni passaggi sui quali è necessario focalizzare analisi e proposte del commentatore, sia esso legislatore o attore politico.
L’analisi del quadro a livello locale comporta ulteriori valutazioni connesse oramai - in via di fatto - con gli interessi di area vasta o di area metropolitana che pongono la Provincia di Prato al centro si un sistema di funzioni e servizi ben superiori rispetto ai suoi naturali confini provinciali., oltre al tradizionale ruolo  dell’ente quale rappresentante di potenzialità e criticità del territorio, che vanno oltre al dato semplicemente numerico dei suoi abitanti.
Detta circostanza pone Prato al centro di varie proposte, avanzate da più parti, per individuare una determinata e determinante “Area” della Toscana centrale assieme alle Province di Firenze e Pistoia.
Tanto premesso,
se da una parte pare irreversibile il mutamento dell’attuale assetto istituzionale, d’altra parte è necessario porsi innanzi alle principali questioni di cui alla premessa, in modo costruttivo e positivo, nella direzione di un’autonoma proposta che coinvolga ogni settore delle realtà maggiormente interessate dal disegno di riordinamento delle autonomie locali e di quanto ad esse collegate,
chiede
• che si proceda alla verifica di percorsi diretti all’individuazione di soluzioni a vantaggio dell’efficienza amministrativa, del risparmio, preservando i principi di sussidiarietà e di adeguatezza, tenendo in considerazione la funzione di area vasta su base di modelli semplificati nonchè delle peculiarità del nostro territorio.
• che conseguentemente si proceda alla costituzione di una commissione diretta allo studio e alla definizione di una proposta essenzialmente qualificante nei rapporti con le Province di Firenze e Pistoia.
• che si prenda in esame la possibilità della costituzione nella nostra Provincia di una “conferenza dell’area metropolitana”, su base autonoma e spontanea, nel quale ricondurre intese e accordi di programma sulle funzioni di area metropolitana.
Francesco Querci
capogruppo UDC

PRATO RESTA LONTANA (Sfiducia a Cenni)

A seguito del dibattito della mozione di sfiducia a Cenni, resta la sensazione che Prato resti lontano!
Dopo i primi interventi in Consiglio Comunale, la sensazione è stata ancora più forte; il conflitto si etremizza, aumentano le distanze fra i diversi schieramenti, tutti cantano vittoria e rinviano lo scontro alla prossima puntata.
Ma, in tutto questo Prato dov'è?