CON LA “BRETELLA” SANT’ANGELO – CASTELNUOVO
E IL FUTURO DI POGGIO A CAIANO
LINK : UDC POGGIO A CAIANO
Abbiamo, volutamente, atteso che si placassero le polemiche, come al solito poco costruttive, circa la questione sollevata dal Partito Democratico di Poggio a Caiano in ordine all’impatto che la “bretella” S. Angelo - Castelnuovo avrà sull’assetto del traffico a Poggio a Caiano.
Intendiamo, infatti, offrire una nostra analisi dettagliata ed un contributo ad un dibattito serio, non riducibile ai consueti e noiosi “botta e risposta” sui giornali, che verte su un tema che incide pesantemente sul futuro del nostro Comune.
Il problema della viabilità è stato al centro della politica poggese per due decenni almeno. All’indomani delle elezioni del 1993, allorchè la Giunta Cambi ripristinò il doppio senso di marcia sulla “statale” sorse un comitato che, per lungo tempo, osteggiò questa decisione. Con la giunta Gelli, dopo che i dati sull’inquinamento atmosferico erano divenuti in effetti molto preoccupanti, fu varato l’assetto viario che, con qualche modifica, resiste ancora oggi. Nel frattempo altri Comitati sorsero e le questioni sull’inquinamento da traffico veicolare di Poggio a Caiano giunsero, per merito dell’allora Cdu, partito del quale l’UDC poggese è emanazione diretta, fino al Ministero, al Parlamento, all’Anas.
I consiglieri di “Progetto per Poggio” e il Cdu lottarono a lungo per ottenere la chiusura del tratto poggese della SR 66 ai mezzi pesanti, ricevendo dalla sinistra, che anche allora amministrava il Comune, un secco rifiuto. Infatti, il Sindaco Gelli riteneva la soluzione impercorribile sia dal punto di vista legale (anche se, su questo aspetto, proprio il Cdu produsse numerose sentenze che riconoscevano la facoltà del Sindaco di limitare il traffico anche su strade non di competenza comunale) sia, maggiormente, dal punto di vista di opportunità politica, dato che la cosa avrebbe avuto impatti sui comuni limitrofi.
Prendiamo, dunque, atto che il PD ha abbandonato, speriamo definitivamente, l’antica posizione che considerava qualsiasi intervento limitativo sulla SR 66 come un vero e proprio tabù. Meglio tardi che mai.
Segnaliamo, ora, gli aspetti problematici che il nostro partito, l’UDC, rileva come importanti per l’azione amministrativa sul traffico a Poggio.
1) Noi non siamo stati mai tra quelli che pensano che la “bretella” possa risolvere il congestionamento del nodo di Poggio. Anche associata all’ormai operativo collegamento della tangenziale Sud alla SR 66 a Bocca di Stella, la “bretella” lascia intatto il flusso “Firenze – Pistoia”. Quindi, occorrerà, prima di prendere qualsiasi iniziativa, porre in essere uno studio, come già si fece in passato, che possa stabilire se il traffico a Poggio vari o meno con la “bretella”, così come di dovranno valutare le variazioni, auspicabilmente in diminuzione, degli agenti inquinanti in atmosfera. Noi ci auguriamo di sbagliare e che la “bretella” sia davvero la panacea di tutti i mali.
2) Gli interventi da fare potrebbero essere due: l’interdizione al traffico pesante, essendovi comunque un “anello” viario alternativo che realizza di fatto una circonvallazione del paese, più la pedonalizzazione più o meno estesa dell’area del “centro commerciale naturale”. Ora, però, tutto questo sarà attuabile solo se si riscontrerà una reale e consistente diminuzione di traffico e di inquinamento, correndosi, altrimenti, il rischio di penalizzare in maniera troppo gravosa altre zone del paese e in una certa misura, anche le attività commerciali del territorio.
3) La pedonalizzazione del centro, di cui da tempo si parla, necessita di due precondizioni: la prima è la creazione di strutture a supporto, parcheggi in primis, la seconda è totalmente politica, ovvero l’irrevocabile impegno per rendere Poggio definitivamente e realmente una località a vocazione turistica.
4) Se davvero crediamo che Poggio, con la Villa e con i suoi personaggi illustri, abbia tutte le caratteristiche, anche per posizione geografica ed ambientale, per uno sfruttamento vero delle sue potenzialità turistiche, se crediamo questo la politica deve sciogliere nodi e assumere iniziative coraggiose ed onerose.
5) Se Poggio vuol essere località turistica, e godere del relativo ritorno economico, deve comportarsi come tale. Quindi non può esistere deserto d’Agosto, quando le comitive escono dalla Villa e non trovano un bar aperto se non nei circoli ricreativi. A tal scopo potrebbero contribuire le liberalizzazioni che il Governo Centrale intende approntare, fenomeno del quale va ancora considerato il reale impatto. Va valutato inoltre se l’offerta ricettiva sia sufficiente, se non si debba trovare il modo di agevolare, per esempio, l’apertura di agriturismi. Si deve decidere cosa fare davvero delle Scuderie, valorizzando il molto che le varie amministrazioni hanno messo in cantiere.
6) Bisogna sfruttare, analizzandole, le grandi opportunità che possono scaturire dal “Parco della Piana”. Bisogna capire se una località turistica considera ancora compatibile ed ineluttabile la presenza del “mostro” della stazione di trasformazione ex “Enel”, ora Terna.
7) E’ necessario trovare, con azione politica da esperire su larga scala da tutti i partiti e in tutte le sedi, il modo di sottrarre la Villa al degrado in cui versa.
In conclusione, se si vuol pedonalizzare il centro, da questa scelta si dipartono tante opzioni, che abbiamo elencato, per un’efficace politica di lungo periodo. Non si tratterebbe, dunque, di una decisione fine a se stessa e autoconclusiva. O, almeno, potrebbe anche esserlo ma sarebbe un peccato. Ci si prospetta l’occasione di ridisegnare il futuro del paese, di rimettere in circolo quella voglia di crescere che da troppo tempo è sopita e languente.
L’Udc si aspetta che a questa modesta analisi consegua, nella maggioranza, non la solita risposta di circostanza, magari polemica, ma attenzione e disponibilità al dialogo.
Crediamo che le scelte che si faranno dovranno essere oggetto di un ampio confronto tra le forze politiche, le categorie economiche, le associazioni, i cittadini.
Se l’Amministrazione avrà la volontà di condividere un progetto ambizioso, l’Udc, ma crediamo anche l’intera opposizione, non si tirerà indietro e sarà pronta a condividere responsabilità oltre ogni steccato.
In questo senso abbiamo ritenuto di offrire questo contributo a tutte le componenti della politica poggese.
Massimo Conti Coordinatore Udc Poggio a Caiano
Cristiano Maria Ciani Vicesegretario Provinciale Udc Prato