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mercoledì 13 luglio 2011

Provincia; Direttore Generale / Gestri

Gruppo Consiliare U.D.C. - Consiglio Provinciale di Prato

L'Unione di Centro intervenne immediatamente con un'interrogazione mirata a rilevare l'inopportunità e probabilmente l'illegittimità di procedere alla modifica del REGOLAMENTO PROVINCIALE della Provincia, ESCLUDENDO il REQUISITO della LAUREA per la nomina del Direttore Generaledell'Ente.

Questo ben prima della nomina dell'attuale Direttore Cecchi.

Riporto le motivazioni che rimangono valide oggi e aiutano a comprendere l'attuale situazione, degenerata con gli esposti alla Procura.

Il Gruppo consiliare UDC ha sllevato dubbi sull'operazione in corso per la nomina in Provincia del Direttore Generale: si chiede in particolare i necessari chiarimenti su a) i motivi che hanno portato all'approvazione delle modifiche all'articolo 6 del Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi (via la Laurea) b) quali sono le intenzioni circa la nomina del direttore generale dell'ente, c) l'impegno di spesa collegate alla citata nomina.


I dubbi sulla convenienza dell'operazione sono sorti dalla concorrenza di due circostanze: la prima che l'ex Presidente Logli aveva ritenuto nella scorsa legislatura di non nominare un nuovo Direttore Generale, ritenendo evidentemente non essenziale tale figura ed economicamente non conveniente per l'Ente ed il tutto ovviamente in una situazione di controllo di spese di gestione, anche in funzione del patto di stabilità.

Dall'altra che per la nomina del Direttore, oggi, si giunge anche alla modifica del Regolamento per modificare i requisiti per accedere a quella carica: in sostanza non è più necessaria la Laurea universitaria, quando questa invece risulta prevista come essenziale per l'assunzione come dirigente di ente pubblico.

I due aspetti sono entrambi importanti.

Il primo, quello del costo, incide direttamente sui parametri per il calcolo del "Patto di Stabilità". E' circostanza nota che la spesa per il personale è uno dei fattori principali che va ad incidere sulla valutazione del rispetto del patto di stabilità. Una nuova assunzione di un Direttore Generale con un rilevante impegno di spesa stimato per oltre , oltre ai temi noti legati alla congiuntura economica ed i costi della politica, andrà a ripercuotersi inevitabilmente sulla gestione dell'Ente, anche di quel personale, potenzialmente necessario ed altamente professionale, per porre in essere quella complessa progettuallità legata ad esempio all'ambiente, alla formazione e alla ricerca.

Non giungere, dunque. a penalizzare l'Ente anziché favorirlo, proprio sugli obiettivi prepostosi in campagna elettorale.

Il secondo, quello della Laurea, attiene invece a quel requisito minimo, ma rilevante, idoneo a manifestare una certa professionalità per ricoprire la carica di direttore generale; non a caso prevista per tutti i dirigenti pubblici. Il Direttore Generale - si ricorda - costituisce una figura dirigenziale ‘di alta professionalità’ e a ‘competenza limitata’, con proprie e specifiche competenze.

Che la legge lo consenta oppure no, non sta al mio gruppo politico valutarlo, ma sicuramente la laurea rappresentava quel minimo di garanzia al quale affiancare il curriculum più appropriato per la carica in questione.

Sebbene la giunta ha operato la modifica dell'articolo 6 del regolamento questa, a nostro avviso, potrebbe essere non sufficiente a giustificare l'operazione e superare le previsioni statutarie proprie dell'Ente, posto che lo Statuto che impone la riduzione dei servizi per il miglioramento dei servizi, l'efficienza della gestione e l'ottimizzazione dell'impiego del personale", ovvero il rispetto del "principio della semplificazione amministrativa e di gestione nell'ambito del rapporto costi-benefici".

L'attività della giunta opera quindi in un contesto particolare, in contraddizione con la linea politica precedente dell'Ente tenuta nella scorsa legislatura e, pertanto, particolarmente forti e chiare dovranno essere le motivazioni del Presidente per la reintroduzione del c.d. "city manager" per la Provincia di Prato, quale figura di raccordo fra pubblico e privato, una figura che privilegerebbe si la gestione per l'efficienza, sebbene, sappiamo, non essere sempre condivisa dagli stessi enti locali e di cui ancora oggi oggetto di interpretazione ed evoluzione normativa.

Francesco Querci Capogruppo UDC Consiglio Provinciale


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