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mercoledì 28 dicembre 2011
Maroso: scivolone del Presidente del Consiglio Prov.le
martedì 29 novembre 2011
DOMANDA ATTUALITA / Documento UDC CREAF CINA
- che il 24 Maggio 2011 la Regione Toscana ha firmato un protocollo d’intesa con il ministero della Scienza e tecnologia della Repubblica popolare cinese e con la provincia delle Zhejiang, per creare a Prato un centro di ricerca congiunto nel settore del tessile, denominato “Tex_Tech: innovazione e trasferimento tecnologico nella sfera del tessile”, che è stato approvato e ammesso al cofinanziamento. Nel marzo precedente il direttore di Toscana promozione ha incontrato la municipalità di Wenzhou, che ha confermato la disponibilità a creare il centro di ricerca a Prato, promuovendo una strategia che consenta anche di far emergere nel distretto l’economia sommersa di imprese cinesi, la loro qualificazione e l’apertura di canali commerciali per le imprese toscane. Lo scopo è la realizzazione del centro, lo sviluppo di nuove tecnologie, l’apertura di flussi commerciali, ma anche l’approfondimento di temi legati ai sistemi sanitari, la promozione turistica e la cooperazione universitaria.
- che in data 11 Novembre 2011 è stato sottoscritto un “accordo” per la creazione a Prato di un Centro di Ricerca comune fra Toscana e Cina a servizio del settore tessile. Il documento è stato firmato in palazzo Strozzi Sacrati, alla presenza del viceministro cinese della Scienza e della Tecnologia, Cao Janlin, e del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Presente anche il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri.
- che l’accordo è stato sottoscritto fra Creaf e Wenzhou Garment Development CO. LTD, con sede in Cina ed è stato così definito dalla Regione: “L’accordo rappresenta una tappa importante di un percorso di collaborazione avviato oltre un anno fa fra la Regione Toscana e il Governo cinese. Il centro di ricerca avrà come obiettivi primari lo sviluppo di nuovi materiali, di prodotti e processi con ridotto impatto ambientale e che garantiscano risparmio energetico, la sicurezza dei prodotti e la libera circolazione delle merci.
- che il Polo universitario (P.I.N.) e il CREAF (Centro di Ricerche ed Alta Formazione Srl) siano tutt’ora due opportunità da saper cogliere appieno e su cui investire con giudizio ed equilibrio con il concorso della Camera di Commercio (CCIAA), dell’Unione Industriale (UIP), dell’Università di Firenze, della Regione Toscana e – non per ultimo – con il concorso diretto ed equipollente del Comune di Prato e dei Comuni della Provincia;
- che la possibilità di ottenere nuovi investimenti regionali e stranieri, – industriali e in capitali – su base trasparente e legale, anche al fine di integrare i “due” distretti, del tessile e del pronto moda cinese, e di creare nuovi sbocchi di mercato nazionali e internazionali relativi ad un nuovo modello di “green economy” da sviluppare nell’area metropolitana tra Firenze, Prato e Pistoia.
- che il Know How collegato al “rigenerato”, indiscutibilmente e diversamente descritto nel citato protocollo, risulta essere ancora parte essenziale delle attività tessile della Provincia pratese e merita la massa attenzione anche “istituzionale”;
- che gli accordi presente ed eventualmente futuri dovranno essere integrati o contenere l’impegno da parte del o dei partners della Repubblica Popolare cinese ad adottare misure idonee alla risoluzione delle problematiche relative all’emersione del lavoro nero, agli aspetti sanitari, alla promozione turistica e alla cooperazione universitaria, così come previsto nell’accordo del maggio 2011
- di attivarsi in modo concreto alla maggiore e indispensabile collaborazione dei Comuni interessati, Prato in primis e delle Associazioni Industriali e tessili al fine di comprendere concretamente i vantaggi per la nostra comunità, senza compromissioni degli interessi economici del tessuto industriale pratese;
- quali sono i cofinanziamenti previsti in concreto dal protocollo del Maggio 2011 fra Regiome e Ministero della RPCinese;
- che l’azione politica non rimanga esclusivamente legata agli aspetti di natura tecnico-tessile, ma riguardi a tutto tondo le varie problematiche/potenzialità sul territorio pratese, dal sistema sanitario, al sommerso. alla promozione turistica.
lunedì 28 novembre 2011
CITTADINANZA STRANIERI
CONGRESSO UDC PRATO Bambagioni nuovo Segretario
UDC vola nei Sondaggi
giovedì 24 novembre 2011
CONGRESSO PROVINCIALE PRATO
mercoledì 13 luglio 2011
Provincia; Direttore Generale / Gestri
L'Unione di Centro intervenne immediatamente con un'interrogazione mirata a rilevare l'inopportunità e probabilmente l'illegittimità di procedere alla modifica del REGOLAMENTO PROVINCIALE della Provincia, ESCLUDENDO il REQUISITO della LAUREA per la nomina del Direttore Generaledell'Ente.
Questo ben prima della nomina dell'attuale Direttore Cecchi.
Riporto le motivazioni che rimangono valide oggi e aiutano a comprendere l'attuale situazione, degenerata con gli esposti alla Procura.
I dubbi sulla convenienza dell'operazione sono sorti dalla concorrenza di due circostanze: la prima che l'ex Presidente Logli aveva ritenuto nella scorsa legislatura di non nominare un nuovo Direttore Generale, ritenendo evidentemente non essenziale tale figura ed economicamente non conveniente per l'Ente ed il tutto ovviamente in una situazione di controllo di spese di gestione, anche in funzione del patto di stabilità.
Dall'altra che per la nomina del Direttore, oggi, si giunge anche alla modifica del Regolamento per modificare i requisiti per accedere a quella carica: in sostanza non è più necessaria la Laurea universitaria, quando questa invece risulta prevista come essenziale per l'assunzione come dirigente di ente pubblico.
I due aspetti sono entrambi importanti.
Il primo, quello del costo, incide direttamente sui parametri per il calcolo del "Patto di Stabilità". E' circostanza nota che la spesa per il personale è uno dei fattori principali che va ad incidere sulla valutazione del rispetto del patto di stabilità. Una nuova assunzione di un Direttore Generale con un rilevante impegno di spesa stimato per oltre , oltre ai temi noti legati alla congiuntura economica ed i costi della politica, andrà a ripercuotersi inevitabilmente sulla gestione dell'Ente, anche di quel personale, potenzialmente necessario ed altamente professionale, per porre in essere quella complessa progettuallità legata ad esempio all'ambiente, alla formazione e alla ricerca.
Non giungere, dunque. a penalizzare l'Ente anziché favorirlo, proprio sugli obiettivi prepostosi in campagna elettorale.
Il secondo, quello della Laurea, attiene invece a quel requisito minimo, ma rilevante, idoneo a manifestare una certa professionalità per ricoprire la carica di direttore generale; non a caso prevista per tutti i dirigenti pubblici. Il Direttore Generale - si ricorda - costituisce una figura dirigenziale ‘di alta professionalità’ e a ‘competenza limitata’, con proprie e specifiche competenze.
Che la legge lo consenta oppure no, non sta al mio gruppo politico valutarlo, ma sicuramente la laurea rappresentava quel minimo di garanzia al quale affiancare il curriculum più appropriato per la carica in questione.
Sebbene la giunta ha operato la modifica dell'articolo 6 del regolamento questa, a nostro avviso, potrebbe essere non sufficiente a giustificare l'operazione e superare le previsioni statutarie proprie dell'Ente, posto che lo Statuto che impone la riduzione dei servizi per il miglioramento dei servizi, l'efficienza della gestione e l'ottimizzazione dell'impiego del personale", ovvero il rispetto del "principio della semplificazione amministrativa e di gestione nell'ambito del rapporto costi-benefici".
L'attività della giunta opera quindi in un contesto particolare, in contraddizione con la linea politica precedente dell'Ente tenuta nella scorsa legislatura e, pertanto, particolarmente forti e chiare dovranno essere le motivazioni del Presidente per la reintroduzione del c.d. "city manager" per la Provincia di Prato, quale figura di raccordo fra pubblico e privato, una figura che privilegerebbe si la gestione per l'efficienza, sebbene, sappiamo, non essere sempre condivisa dagli stessi enti locali e di cui ancora oggi oggetto di interpretazione ed evoluzione normativa.
Francesco Querci Capogruppo UDC Consiglio Provinciale